politica #1

Quindi che è stato votato con l’appoggio occulto della Russia, ora è antipatico alla Russia per aver bombardato un aeroporto in Siria e la Russia gli ha detto non ti parlo più. Ma se rimanevano i democratici non attaccavano la Russia come voleva Vladimiro che invece gli sta sulle balle.

Le fotografie

Qui, qui, e qui, ma anche qui, qui e qui (e chissà dov’altro in giro per il web) trovate le mie foto migliori. Ho questo hobby che mi porta via un sacco di tempo, mi distrae un sacco dal resto della vita, mi accende la scimmia da acquisto nei momenti meno opportuni, mi frustra, ma mi piace e mi da qualche soddisfazione.

Cerco di elaborare il mio workflow in modo da spendervi meno tempo che posso, tanto che ero arrivato anche a pensarne uno di questo tipo:
esci il telefono, scatta, metti via il telefono.

Stamattina ho conosciuto questa app per Chrome con la quale ho reso visibile il casino mentale che si crea quando scatto una foto:

Diagramma di flusso - workflow

Belgio

In questo 2016 denso di viaggi, siamo stati, a dicembre, due giorni in Belgio. Quest’anno sono balzato in vetta alla mia classifica di aerei presi con ben 4 aeromobili all’attivo.

Se tutto va come deve andare l’anno prossimo ne prenderò 5 o 6, tutti in 2 settimane, ma è un altro discorso.

Del Belgio ho ricordi che si legano alla mia infanzia quando sull’album delle figurine dell’Europa c’era scritto “Belgium-Belgique” e io non capivo il perchè di questa doppia lingua.
Del Belgio abbiamo visto Bruxelles e Bruges, un giorno per uno. I piatti tipici sono le patatine fritte, le cozze con le patatine fritte, e i waffle, senza patatine fritte ma con enormi quantità di panna sopra. Roba da picco insulinico. C’è sicuramente altro di tipico da mangiare ma non abbiamo fatto a tempo a scoprirlo.

A Bruxelles c’era un’incredibile allestimento in Grand Place per il Natale con luci colorate ad illuminare i palazzi a a tempo di musica, numerose casette a dar vita ai mercatini di Natale, e il centrocittà da girare a piedi: molto graziosa.

Poi con un’oretta di treno si arriva a Bruges, piccola ma caratteristica, con molti canali, nebbia, un centro adorabile, una densità di turisti da far paura e 4 mulini a vento lungo i terrapieni che fungono da confine del centrocittà.

Qui dovrebbe seguire un link con le foto, ma, ahimè, non sono ancora pronte, per il momento ci sono queste e queste.

E’ sempre bello viaggiare.

Lisbona #3

Dopo aver visto il centro di Lisbona con tutti i suoi saliscendi, abbiamo visitato i paraggi: ricordo Sintra col suo autobus turistico e le interminabili salite, ricordo il punto più occidentale dell’occidente col suo faro e una foto incredibilmente bella e ben composta che ci ha fatto una turista asiatica, ricordo il licor Beirao e la Ginjinha e le tapas, l’appartamento e lo scarafaggio di epiche dimensioni e le cene fuori. Le foto da postprodurre e il pesce in scatola ancora da aprire, come un ricordo da non far svanire.

USA

Minchia ha vinto Trump.

All’inizio pensavo di essere dentro a una puntata di Black Mirror; poi mi son detto “bah forse no, Hillary forse era solo più nascosta”. Alla fine ha vinto un “Ma che ne so io..”

Lisbona #2

Lisbona è molto bella. In Luglio era caldo di giorno e fresco di notte, e alle 5 del pomeriggio si alzava una certa brezza oceanica che si divertiva a scherzare con le gonne della mia ragazza, la quale, si divertiva un po’ meno ad essere scherzata dalla brezza.

A Lisbona hanno tutta una cultura per il pesce in scatola, che prima di andare a Lisbona lo vivevo come un pesce di seconda categoria, invece adesso che Lisbona me lo ha leggittimato, il mio amore per lo sgombro e il tonno, ma sopratutto per lo sgombro, è cresciuto esponenzialmente. Lì ci sono negozi che vendono solo quello: polpo, tonno, sgombro, anguille, sardine e baccalà. Tutto in scatola e molto buono. E per i Pastéis de Nata che vanno mangiati caldi, sennò un po’ mi perdono, ma quando uno li mangia, il palato fa la ola.

A Lisbona tutto è in salita, e se qui da noi ci sono i marciapiedi, lì ci sono le scale, o a volte gli ascensori. E i belvedere. Ci sono belvedere in mille punti della città.

A Lisbona c’è l’Alfama, e all’Alfama bisogna andarci per capire.

 

Lisbona #1

Siamo stati a Lisbona. Erano due mesi fa, ma sembra passato molto di più. A Lisbona stavo bene anche se ero affaticato perchè Lisbona è tutta in pendenza. Però avevo la pelle a liscia e stavo bene. Poi sono tornato in ufficio e mi sono venuti i brufoli.